Tutto è partito da un’idea: far conoscere Tonutti Tecniche Grafiche e mostrare le potenzialità di un’etichetta, considerata a tutti gli effetti una delle più potenti forme di comunicazione per l’azienda. Essa racconta in pochissimi centimetri quadrati la storia, l’identità e il territorio in cui il prodotto nasce.
È stato scelto di collaborare con un artista, in questo caso un fotografo, per sviluppare un progetto di grande valore che fondesse sinergicamente creatività e competenze tecniche.
È stata una sfida che ha richiesto di abbandonare le proprie idee per abbracciare quelle dell’altro.
Ho scelto di collaborare con Settimio Benedusi, un fotografo che ammiro per i suoi ritratti e il suo approccio empatico e pragmatico. Pensavo che l’etichetta avrebbe incluso dei ritratti e che il mio ruolo fosse valorizzare il prodotto e l’opera dell’artista, ma mi sbagliavo. Settimio mi ha insegnato a fare un passo indietro e a diventare il mezzo per dar forma ai suoi pensieri. Questo ha reso l’etichetta significativa e funzionale, più che esteticamente accattivante, perché il suo fine ultimo è presentare l’olio, prodotto scelto per il progetto, come un alimento salutare.
Il mio contributo è stato curare i dettagli che danno significato al prodotto sposando il rigore della sua visione. Ho personalmente curato la selezione dei materiali in un’ottica di progettazione sostenibile: Ho scelto il peltro per la realizzazione delle gocce d’olio e carte riciclate al 100 per realizzare un packaging che rispondesse all’esigenza non solo di essenzialità ma anche di sostenibilità. Un unico colore di stampa, una sola fustella per il fronte e la retro-etichetta e un processo di stampa ottimizzato hanno ridotto al minimo lo spreco di materia prima in fase di avviamento. L’aggiunta del tag NFC ha infine favorito la comunicazione e la sicurezza del prodotto.
Questa esperienza è stata impegnativa ma estremamente significativa. Ho conosciuto la persona che si cela dietro l’artista e l’artista all’interno di una splendida persona, imparando quando intervenire e quando limitarmi ad essere veicolo di espressione del fotografo. Mi sono resa conto che, quando non hai modo di avere in mano entrambe le redini, non sai dove finirà la corsa. Ma se chi tiene le redini è persona di cui ti fidi, sapiente e creativa, il viaggio sarà straordinariamente meraviglioso. Così è stata la mia esperienza con Settimio Benedusi, con Olio Amare.Barbara Passon